lunedì 23 novembre 2009

Foto del 17 gennaio 2007

Ecco un'altra foto, che ci vede tutti insieme.


Fotografia agosto 2009


Ecco una fotografia che documenta la partenza di Federico e l'incontro fuori programma di agosto.


Spunti dall'incontro LMS 14.11.2009

“ Cercate il Signore e la sua potenza , cercate sempre il suo volto.
Fece uscire il suo popolo con esultanza , i suoi eletti con canti di gioia” (Sal. 104,4.43)

Ancora una volta abbiamo cercato il Signore  venendo al nostro incontro mensile LMS e ancora il Signore ci ha parlato con la sua Parola che ascoltiamo  ogni volta che iniziamo il nostro incontro.
Ancora una volta si è reso presente con la gioia che ci ha dato la venuta di Federico, partito per la sua esperienza di migrazione per lavoro a Torino, che ci ha raccontato dei suoi primi mesi in questa nuova città.
Ancora una volta si è reso presente con la nuova presenza di Annamaria, una ragazza rumena che è venuta a conoscere il nostro gruppo per la prima volta.
Ancora una volta  si è reso presente ridandoci la gioia  di cantare insieme le canzoni  di spirito scalabriniano che Cinzia e Lorenzo hanno riportato nel gruppo .
E ancora una volta si è reso presente con la meditazione sulla vita di P. Giuseppe Marchetti che suor Laura ci ha donato e che ci ha fatto riflettere sull’importanza di avere almeno un granellino di fede per smuovere le montagne che spesso bloccano l’apertura verso i migranti  e le loro situazioni.
Grazie Signore per questo nuovo incontro di vita con te nei migranti!

martedì 17 novembre 2009

Padre Giuseppe Marchetti:

un missionario scalabriniano luminoso
E’ una delle più luminose figure del mondo dei missionari scalabriniani. Ha lasciato alla storia ricordi magnifici, come uomo, come cristiano e come missionario. Se ci fosse il tempo di studiano un po’ a fondo, scopriremmo che egli può fare da maestro anche ai Laici Missionari Scalabriniani.
E’ vissuto solo 27 anni , è quindi passato sulla terra come una meteora, ma riuscendo a realizzare così tante cose da lasciare strabiliati.
Vissuto verso la fine del 1800, ossia più di 100 anni fa, nel nostro mondo scalabriniano il suo ricordo è ancora molto vivo.
Eccelse per la sua intelligenza, la sua sincerità di cuore, la sua ricchezza interiore (v. l’episodio dei piedi tinti di inchiostro), la sua perseveranza e sua ricerca seria, appassionata della volontà di Dio.
Aveva capito bene che il fare la volontà di Dio su questa terra è la cosa più importante che possiamo compiere. (v. Proverbio …“Non si muove foglia …), ed è per questo che nel Padre Nostro diciamo sempre: Padre Nostro! Sia fatta la tua : siamo disposti davvero a fare la volontà di Dio?
Tappe importanti della sua breve vita:
1)    ai 7 anni vive un episodio significativo; esso ci rivela che, per il momento, egli ha già chiara la volontà di Dio: uno scherzoso litigio con il fratello maggiore, Agostino, lascia capire che, per il momento, egli ha progettato di voler farsi prete!
2)     Giovane parroco in un minuscolo paesino montano della provincia di Lucca, verso l’autunno del 1894 viene a saper che un terzo dei suoi parrocchiani partirà per l’America, emigrerà; al momento della partenza, Don Giuseppe li accompagna al porto di Genova, dove vede la lacrimevole situazione vissuta dai migranti e, rapidamente, si sente chiamato, proprio come se Dio gli avesse parlato, a diventare missionario di bordo, cioè vuole accompagnare i migranti durante il lungo viaggio che deve portarli alla terra dove sperano di avere il pane assicurato, senza pensare che là, se troveranno lavoro, troveranno anche tanta sofferenza e forse anche la fame.
3)     Riesce a fare solo due viaggi in Brasile perché un fatto accaduto appunto durante il secondo gli fece capire che era volontà di Dio che egli incominciasse ancora una nuova vita. A questa nuova vita egli dedicherà l’ultimo anno della sua esistenza, il 1896. Il fatto è il seguente … ecc. ecc.
Gli orfani da mantenere erano sempre più numerosi. Per esigenza di missione specifica  - egli non dimentica di essere votato alla cura dei migranti più poveri - e per trovare il denaro sufficiente a sfamare gli ospiti dell'orfanotrofio, P. Giuseppe compie viaggi sempre più lunghi attraverso le tante fazendas  presenti  nello Stato di S. Paolo. Prima di partire, emette davanti al Signore Gesù eucaristico due voti, due promesse solenni nuove e ripete quelle richieste dalla sua posizione di scalabriniano. I due voti sono i seguenti: a) darò sempre, in tutto, la precedenza al mio prossimo.; b) non perderò mai più di un quarto d’ora di tempo inutilmente. E parte.
Ritorna con la febbre: è malato di tifo. Aveva contratto la malattia confessando una donna malata della stessa e in punto di morte.
Si tenta tutto il possibile per guarirlo, ma il suo fisico, troppo indebolito, non reagisce più. Era pronto per il cielo. Si spegnerà il 14 dicembre 1896. Aveva compiuto 27 anni il 3 ottobre. Lungo la strada della scalabrinianità aveva trovato il modo di farsi santo, e grande “santo”.
NB. Sorella, fratello, interrogati: pensi di trovare nella “scalabrinianità” seriamente vissuta un orientamento spirituale, ossia uno stimolo, un aiuto per vivere con maggior coerenza il tuo cristianesimo?